Come la cacca restiamo fermi,
immobili,
con tante fastidiose mosche che ci ronzano
intorno
con squilli polifonici e vibrazioni ruspanti.
L’apatia pervade i nostri pori.
Non ci resta che canticchiare per non pensare al suicidio
o darci da fare per ottenere la pseudo felicità del denaro.
C’è tanta voglia di morire,
ma chissà cosa ci trattiene dal voler continuare a vivere…
Voler continuare…
Insomma, si continua…
Si vive,
male,
ma si vive…
L’unica vera libertà,
forse,
è davvero morire…
forse non sarà vera,
ma comunque ci si libera dalle responsabilità,
dai sensi di colpa,
dai rompipalle…
Si manda tutto a fanculo
e non ci si vede più.
Francesco Favia
26/05/2006
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sabato 27 dicembre 2008
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