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giovedì 18 dicembre 2008

Dicono di lui...

Inguaribile nostalgico, passa tutte le sue giornate a guardare e riguardare spezzoni e sigle di programmi della sua fanciullezza e adolescenza. Affetto da una grave e potente forma di sfiga,per la quale non si è ancora trovato un vaccino in grado di debellarla,che lo porta all’età di 23 anni senza essere riuscito a trovare un lavoro retribuito (salvo sporadici periodi di miglioramento) ,continua nella sua perenne e spasmodica ricerca di un impiego(che non sia il solito di agente o rappresentanza). Fin dalla tarda adolescenza adotta a stato di figura paterna un essere ibrido,costituito da un incrocio tra Vasco Rossi- Robert De Niro e Henry Charles Buckowskij,verso i quali nutre e manifesta apertamente venerazione,riverenza e dei quali è fedele seguace. Caso volle che l’11/02/2006 egli conoscesse la donna della sua vita,ma quella data coincise anche con l’inizio di una crisi che portò a un processo di mutamento. Favia rivide tutti i suoi progetti e incominciò a “prendere a sassate tutti i sogni ancora in volo”per sostituirli con la ricerca costante di lavoro e denaro(purtroppo con scarso successo).Prima cosa che fece fu abbandonare gli studi di lettere all’università di Bari poiché onerosi e faticosi (galeotta fu la “Commedia”di Dante e chi la scrisse);pian piano,seguendo un lentissimo tramonto,depose le armi nei confronti della sua passione per la scrittura e il suo sogno di diventare scrittore affermato,un po’ per amaro disincanto e profonda sfiducia nel genere umano e nei meccanismi del mondo,un po’ perché completamente assoggettato dalla ricerca di denaro (non però mossa da avidità ma per poter godere anch’egli delle soddisfazioni di cui godono gli altri o per lo meno la maggior parte).Giorno e notte impegnato in tale attività,incappa nella rete di quel lavoro(SFRUTTAMENTO) che spinge a sacrificare anima e corpo per due soldi ,prima;successivamente in quell’altro genere di lavoro(ILLUSORIO)per il quale lo stipendio è più un ideale utopistico alla stregua della “terra promessa”o “l’infinito”. Attualmente ripreso dal cassetto il sogno di scrittore,tenta di farlo, a livello amatoriale,on line affiancandosi così ad altri consociati appassionati. Non ancora riuscito a trovare quello che cerca fin dal conseguimento del diploma,soffre di prolungati attacchi di scoramento e disperazione,covando costantemente la tensione all’evasione dalla sua città(Bari)verso sponde più promettenti e disponibili;ma ciò non gli è concesso a causa di una palla al piede di nome Federica.

dott.sa Cicchelli

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