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sabato 29 agosto 2009

Bocconcino

Scrivo quotidianamente,
quasi mai allegramente,
sorrido raramente,
mi dispero facilmente
e muovo le dita celermente,
picchio i tasti con queste mani,
più veloce dei pugili messicani,
guardo storto questo schermo,
manco fosse l’immagine del mio inferno,
fare soldi è il mio intento,
non con l’arte, questo è certo.

Sono il bocconcino preferito della sfiga,
non credere che non morde mica,
mi divora e mi buttà giù,
manco fossi un tiramisù.
Ingoia
la mia paranoia,
e poi esce il suo siluro
e ripetutamente me lo mette in culo.
Non giudicarmi, ti scongiuro,
già si sa che sono un insicuro.

I soldi, chi ne ha troppi
e chi per piangere non ha gli occhi,
io mai li farò,
ma spero in uno stipendio
così per un po’ sopravvivrò,

Altrimenti, vita acidella,
io prendo una rivoltella,
così potrò far la bella
e ti vedrò finalmente buona come la Nutella.

Francesco Favia

mercoledì 21 maggio 2008 ore 14:08


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