Scazzato,
inebriato da questa malvagità che mi circonda,
surclassato,
minacciato,
io ti sparo o verrò sparato.
Il presente mi opprime,
mi deprime,
nel presente compongo rime.
Dal passato voglio andare via,
via da questa nostalgia,
da questa amara magia,
magia che ti fa ricordare
di quanto una donna possa amarti,
apprezzarti,
di sesso drogarti
e poi umiliarti
e con indifferenza gettarti.
Nel futuro ci spero,
ma nella speranza gelo,
soprammobile nella mia vita immobile.
Sarò un coglione,
ma meglio nella vita esser un accattone,
piuttosto che esser venduto,
cornuto,
senza un minimo di attributo.
E con un vaffanculo,
caro amico ti saluto…
perché meglio andare a cagare
che ricevere un falso “ti voglio bene” del male.
Francesco Favia
8 dicembre ’05
h 1: 58
http://ciscofavia.blogspot.com/
www.nonsolocronache.com
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