Io non uso parole d’amore,
io narro l’orrore
in cui vivo,
mi deprimo,
recidivo
a una vita eternamente in declino.
Continuamente provo a risalire,
ma ingenuamente non faccio che cadere
e ricadere,
provando un atroce dolore,
che brucia i resti del mio candore.
Non posso far altro che abbrustolire,
senza mai gioire,
e senza mai gioire non potrò mai divertire.
Più mi sbatto e più vengo sbattuto
E mi accorgo che il mio sbattimento non è servito a niente
E non mi rimane che il mio destino da perdente.
Ma io non canto,
t’incanto
con la mia parola scritta rigorosamente in rima,
mentre la mia vita dignitosamente declina.
E il mio declino
Non si fermerà sul fondo,
sprofonderà nel sottofondo.
Ma arrampicandomi con un uncino,
risalirò,
tornerò
e ti avrò essere immondo.
Più vendicativo di Brandon Lee nel Corvo,
col mio sguardo perennemente torvo,
assaggerò la mia vendetta come il conte di Montecristo
e ti colpirò col mio pugno tristo.
Francesco Favia
14 dicembre ’05
http://ciscofavia.blogspot.com/
www.nonsolocronache.com
bella lì il mondo è fatto di perdenti ma c'è sempre chi avanza
RispondiEliminaby
Ti ringrazio per le tue parole e per avermi chiesto l'amicizia su Facebook ;-)
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